Nicola Batavia: vi racconto il nuovo Birichin

di Simone Pazzano

Ultima Modifica: 18/01/2019

Il 2019 ci porta un nuovo Birichin. Sempre fedele al suo stile, ma rinnovato nel look. Con questo restyle, il ristorante torinese di Nicola Batavia continua a celebrare il traguardo dei 25 anni di attività, che come abbiamo già avuto modo di raccontare, è davvero notevole nel mondo della ristorazione odierna. 


Leggi: La cucina di Nicola Batavia: 25 anni di Birichin


Abbiamo fatto una chiacchierata con Nicola Batavia che ci ha raccontato come il Birichin si rinnova, senza tradire però la sua identità e il legame con l’arte, da sempre una delle grandi passioni dello chef. 

Il Birichin da 10 anni è sempre stato una sorta di galleria d’arte, perché ogni due mesi cambiavamo tutti i decori sui tavoli e i quadri. Ancora di più negli anni in cui ho avuto rapporti con la Biennale di Venezia. E il gusto per il bello ci accompagnerà anche nel nuovo Birichin, non preoccupatevi! Ristrutturiamo perché per i 25 anni ci siamo fatti diversi regali, come la cena in piazza per 150 persone, in concomitanza con il compleanno di mia madre e il mio.

Il cuore del ristorante Birichin è e sarà sempre in via Vincenzo Monti, ci ricorda lo chef. 

Nella storia diverse volte ho avuto la possibilità di andare in centro, ma per me il Birichin è qui. Non c’è dubbio. La nostra storia è qui, in questa via è nato tutto. È da qui che le idee sono andate poi in giro per il mondo: tra Cile, Perù, Europa, Sud Africa, Russia, Ucraina.

Com’è il nuovo Birichin? L’atmosfera sembra sempre calda e accogliente.

Certo! L’illuminazione rimane calda e accogliente, mentre i nuovi dettagli sono frutto di collaborazioni con partner di cui apprezzo molto il lavoro. Le sedie ad esempio saranno rivestite con materiali molto particolari, che vi invito a scoprire presto. E poi c’è la carta da parati di Limonta Wall, che secondo me è davvero bella, quasi come fosse un tessuto. In generale, per i lavori devo ringraziare lo Studio Attilio Giaquinto di Torino e il collaboratore Salvatore Risafi.

E poi non possono mancare le uova, giusto?

Esatto, al Birichin troverete ancora più decori a base di uova. All’entrata del ristorante ci sarà un separé in legno tutto nero, dove ci saranno uova che arrivano da tutto il mondo. Gusci, uova decorate, uova dipinte… Le prime uova però le farò mettere a mio figlio. Un po’ a caso, come si sente lui a seconda dell’ispirazione!

Quindi, appuntamento al Birichin per scoprire le novità e ovviamente per gustare la tua cucina. 

Assolutamente sì. Venire al Birichin è come essere a casa, ma anche viaggiare. Come sognare, tra ricordi, sorprese, piccole e grandi meraviglie. Vogliamo proiettarvi in suggestioni e piatti sempre nuovi.

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L'Autore

Curioso prima di tutto, poi giornalista e blogger. E questa curiosità della vita non poteva che portarmi ad amare i viaggi e il cibo in ogni sua forma. Fotocamera e taccuino alla mano, amo imbattermi in storie nuove da raccontare.